Storico, pubblicista e uomo politico italiano.
Iniziò l'attività giornalistica nel 1796, schierandosi su
posizioni decisamente giacobine, che poi abbandonò per una linea
più moderata, in parte influenzato dall'insegnamento di G. Prina.
Collaboratore, con Foscolo e Gioia, del "Monitore italiano" e segretario del
ministro Prina durante l'occupazione napoleonica, nel 1816 fu scelto come
amministratore delle finanze parmensi e venne insignito del titolo di barone.
Negli anni successivi, dopo la Restaurazione, si dedicò completamente
agli studi di economia, occupandosi in particolare dell'edizione degli scritti
inediti di Baretti e di economisti dei secc. XVI, XVII e XVIII, nei 50 volumi
della collana "Scrittori classici italiani di economia politica". Bibliofilo e
collezionista, proseguì la
Storia di Milano di P. Verri (fino agli
avvenimenti del 1792), iniziò una serie di
Biografie d'illustri
italiani (rimasta incompiuta e non pubblicata) e costituì un archivio
ricco di documenti riguardanti la storia della città, oggi custodito a
Milano (Biblioteca Ambrosiana) e a Parigi (Bibliothèque Nationale)
(Galliate, Novara 1771 - Galbiate, Lecco 1842).